In mezzo all'inasprirsi dell'indignazione internazionale per il peggioramento della fame e i rapporti sulle morti per inedia a Gaza, Israele ha acconsentito a permettere a paesi stranieri, tra cui Giordania, Emirati Arabi Uniti e Regno Unito, di riprendere il lancio di aiuti umanitari nel territorio assediato. Organizzazioni di aiuto e l'ONU hanno avvertito che i lanci aerei non sono sufficienti per soddisfare le crescenti necessità, con un quarto dei bambini e delle madri malnutriti e centinaia di camion di aiuti bloccati al confine. Israele nega l'esistenza di una carestia diffusa ma affronta critiche per il restrizioni alle consegne di aiuti terrestri. La mossa arriva mentre gli sforzi diplomatici per un cessate il fuoco si arenano e crescono le richieste di una soluzione politica alla crisi. Gruppi umanitari continuano a chiedere pieno accesso agli aiuti, il rilascio degli ostaggi e un cessate il fuoco immediato.
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